Venerdì 15 giugno, ore 16-17:30
Nel corso del XII secolo l’impero acquista tratti propri del governo monarchico allora in forte sviluppo in Europa. Accanto alla riscoperta del diritto romano, considerato come diritto proprio dell’impero, la curia papale offriva un valido modello con i suoi strumenti di governo collegiale. Per entrambi la curia/corte costituì sembra più un organo consultivo ed esecutivo delle decisioni prese al vertice. Le relazioni tra i massimi poteri e un definito territorio, infatti, non si basarono esclusivamente sull’applicazione di norme o protocolli, ma furono perlopiù messe in atto grazie alla rete dei rapporti personali instaurati tra i vertici e le realtà locali. A questo livello si pone il problema della costruzione del consenso necessario per conferire autorità agli interventi dei singoli attori sulla scena locale. Per individuare le forme e i modi di tale costruzione si procederà all’esame di alcune figure scelte per svolgere compiti di rappresentanza in senso ampio, le cui carriere consentano di cogliere l’effettiva capacità del potere centrale di incidere in ambito locale. Le peculiarità dell’esercizio del potere da parte dell’impero e del papato nella Lombardia del XII secolo saranno messe in luce grazie al confronto con la recente storiografia attenta alle tematiche della comunicazione simbolica e politica.
Coordinatore: Maria Pia Alberzoni
Relazione:
Alberto Spataro, L’attuazione di Roncaglia: il tribunale imperiale tra amministrazione giudiziaria e polarizzazione del consenso nella Lombardia dei comuni (1158-1167)
Maria Pia Alberzoni, La corte italiana di Enrico VI (1186-1197)
Caterina Cappuccio, I “chierici del papa” in Lombardia: strumenti di comunicazione tra sede apostolica e mondo comunale (1159-1198)
Discussant: Laura Gaffuri